È giunto a conclusione, riportando evidenze ambientali ed agronomiche di notevole importanza, il Progetto Biorimedio fitoassistito: una strategia verde per il recupero di aree contaminate e la valorizzazione di biomassa – SOLUZIONI VERDI, nato dalla collaborazione tra:
Il progetto, realizzato all’interno del Bando Innonetwork promosso e cofinanziato dalla Regione Puglia ha avuto un duplice obiettivo:
Le attività sperimentali del progetto hanno avuto luogo nei suoli di un’area pilota di Taranto (località Cimino Manganecchia) altamente interessata dalla presenza di molecole organiche recalcitranti (PCB) ed inorganiche (metalli pesanti), nella quale sono state implementate fitotecnologie che sfruttano l’azione sinergica tra le radici delle piante di pioppo coltivate in loco e i micro-organismi per rimuovere, trasformare e contenere le sostanze tossiche presenti nei terreni.
I pioppeti sono stati trattati con l’impiego di Compost e Biochar che hanno potenziato i processi di decontaminazione dei terreni, migliorando le performance fotosintetiche e la fertilità dei suoli e favorendo al contempo la crescita delle piante e l’efficienza delle stesse in risposta alla presenza di contaminanti.
Il compost, in particolare, ha confermato la sua efficacia e validità d’impiego nella biorimedation, già acclarata da numerosi studi scientifici e sperimentali.
Valore aggiunto del progetto, nonché obiettivo prioritario dello stesso, è stato quello di realizzare un sistema circolare e sostenibile entro cui la biomassa prodotta da fitorimedio (residui di potatura del pioppeto), “materia” che potenzialmente poteva essere definita un rifiuto (a causa del potenziale accumulo di contaminanti) è stata trasformata in risorsa.
In tal senso, sono stati messi a punto e testati trattamenti finalizzati alla produzione di fertilizzanti innovativi quali il biochar derivante da fitorimedio mediante processo di gassificazione, che è stato impiegato dall’azienda Progeva in miscela con altra tipologia di ammendanti di produzione aziendale (ACM-Ammendante Compostato Misto e torba) al fine di valutare la possibilità di un suo utilizzo come prodotto sostitutivo della torba nei substrati per la coltivazione in vaso.
Questi i risultati apprezzati nell’ambito della sperimentazione che hanno ampiamente dimostrato che il biochar, prodotto che rientra in un flusso circolare della materia, può diventare un valido sostituto della torba, risorsa non rinnovabile, la cui formazione richiede migliaia di anni e i cui costi di importazione risultano molto elevati.
Motivazioni queste che alimentano un fervido dibattito nelle agende politiche europee ed internazionali volto a sostituire la torba con substrati alternativi che abbiano caratteristiche e prestazioni agronomiche elevate pur essendo peat free (senza torba).
“Ci auguriamo che le interessanti evidenze restituite dal Progetto SOLUZIONI VERDI possano sollecitare l’attenzione e l’interesse delle Amministrazioni pubbliche stimolando queste ultime ad inserire nei capitolati d’appalto delle bonifiche, materiali sostenibili ed alternativi quali il Compost e il Biochar. Come le evidenze restituite dal progetto dimostrano, l’impiego di questi prodotti si rende certamente utile per implementare nuove strategie di valorizzazione paesaggistica e risanamento delle aree rurali mediante attività di bioremediation, curando, proteggendo e salvaguardando al contempo l’ecosistema e l’ambiente.”
Lella Miccolis, Amministratore Unico di Progeva, commenta così gli interessanti risultati emersi dal progetto.
Cambiare, si può.
Al seguente link è possibile rivedere il video del Workshop finale del Progetto: Eventi | Soluzioni Verdi