Dal Giugno 2014 è ormai legge dello Stato il divieto di cedere ai consumatori, anche a titolo gratuito, sacchetti di plastica che non siano conformi alla legge. Grazie a questa normativa (L. 28/2012 art. 2) negli ultimi tempi, infatti, abbiamo potuto notare come per il trasporto della spesa si siano diffusi shopper riusabili di lunga durata (spesso prodotti con plastica riciclata) e, per chi li dimentichi a casa, la possibilità di acquistare sacchetti biodegradabili e compostabili.
Questo tipo di offerta combinata ha come obiettivo principale quello di eliminare l’utilizzo di sacchetti usa e getta in polietilene, tra i principali inquinanti del mare e tra i prodotti a più alto rischio di dispersione nell’ambiente.
I sacchetti biodegradabili e compostabili possono essere utilizzati per la raccolta del rifiuto organico.
L’uso di un sacchetto compostabile è un fattore molto importante, perché permette di creare un rifiuto omogeneo, dove sia contenitore che contenuto godono delle stesse proprietà di biodegradazione. Tale processo porta alla trasformazione del rifiuto in compost, sostanza altamente fertile per il suolo.
Utilizzare sacchetti compostabili per la raccolta dell’umido diminuisce la quantità di materiale non compostabile, nei carichi trasferiti presso gli impianti consentendo non solo di migliorare la qualità del compost, ma anche di risparmiare risorse per lo smaltimento di materiale non conforme, costo che inevitabilmente si ripercuote sulle tasche dei cittadini.
Questo video è parte integrante del progetto Secondo Natura e, in particolare, della playlist “Raccolta differenziata dell’umido e sacchetti compostabili” a cura di Progeva e Novamont.