Dieci anni di impresa sono stati festeggiati sabato scorso a Progeva, tra le più importanti aziende del territorio laertino. L’impresa, un impianto per il trattamento della frazione organica della raccolta differenziata è la dimostrazione, a dirla come Marino Mongelli, uno dei fondatori dell’azienda: “Che fare la differenziata ha senso. Progeva si prepara a ottimizzare il proprio impatto sul territorio, migliorando anche il sistema produttivo, confermandosi testimonianza concreta dell’economia circolare. Le nostre emissioni sono controllate grazie a una costante collaborazione con ARPA e siamo l’unico impianto di compostaggio che ha una certificazione sulla carbon footprint, contribuendo in tal modo alla lotta contro il cambiamento climatico”. Progeva arriverà ad accogliere, a breve, circa settantamila tonnellate all’anno di rifiuti organici, a fronte di duecentomila tonnellate che è la media di tutta la regione. Un impianto che è il fiore all’occhiello dell’economia ambientale regionale.
“Siamo radicati al territorio ma abbiamo una visione globale”, dichiara Lella Miccolis, amministratrice dell’azienda. “Da quando siamo nati ad oggi, in questi dieci anni di lavoro dell’impianto, abbiamo imparato a farci strada, non perdendo di vista i nostri valori. Il nostro impianto è stato visitato da scolaresche di ogni ordine e grado, da tutto il mondo e continuiamo a investire gli utili in processi di miglioramento. In Progeva non c’è un giorno in cui non pensiamo nel futuro. Anzi, viviamo al futuro. Nella nostra azienda cerchiamo di fare programmi a medio e a lungo termine, cerchiamo di guardare lontano, mettendo insieme il nostro radicamento al territorio con uno sguardo rivolto al mondo intero”.
L’azienda è ormai considerata una parte importante del tessuto produttivo di Laterza, ma anche della provincia jonica occidentale, con un impatto positivo anche dal punto di vista occupazionale. Soddisfazione espressa anche dal sindaco di Laterza, Gianfranco Lopane: “Questo traguardo importante arriva in un momento in cui si discute del futuro delle politiche sui rifiuti in Puglia. Penso che i legislatori regionali dovrebbero venire a visitare un impianto del genere per conoscere meglio come si gestiscono i rifiuti”.