Quasi 150mila tonnellate in un solo anno, il 2014: la frazione umida della raccolta differenziata rappresenta, soprattutto al Sud, una voce importante di ciò che è possibile riutilizzare e riciclare. Con la digestione anaerobica si possono usare gli scarti di lavorazione, soprattutto agroalimentare, per produrre biogas da trasformare in energia elettrica e termica o per produrre biometano per autotrazione. Ma gli scarti possono anche diventare un concime naturale e ricchissimo di sostanze. Oggi lo chiamiamo compost e rappresenta il tentativo di tornare all’organico, nel vero senso della parola, in campo agricolo dopo decenni di fertilizzanti chimici.
Una parte importante dei rifiuti prodotti dal nostro paese arriva dalla Grande Distribuzione Organizzata. Quasi 20 milioni di tonnellate, scarti derivanti principalmente da imballaggi di carta e plastica, ma anche da tutte le attività derivanti dalla vendita di prodotti organici come carne, pesce, verdure e frutta. Rifiuti che dunque per loro natura sono in teoria riciclabili, e che da problema possono trasformarsi in opportunità. Se ne parla in queste puntate speciali andate in onda su Punto TV di “Nella pancia o nella Terra”, progetto a cui Progeva ha partecipato.